Va l'onda

Fra l’alte rive, irrefrenata e cieca,
va l’onda, e piange. — Il plumbeo cielo ascolta.
Non ha sorrisi la quieta vôlta.
Non l’aura un soffio ne la notte bieca.

Va l’onda, e piange. E nel suo grembo porta
e via trascina con mestizia greve
il giovin corpo inanimato e lieve
d’una leggiadra suicida smorta.

Va l’onda, e piange. — In quel lamento accolto
è l’eco d’un mister torbido e strano;
da quel pianto s’eleva il grido umano
d’un disperato amor vinto e travolto.

Tratta dalla raccolta: 
Fatalità
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4