Il ritorno di Bianca
Ella verrà. — Noi ci guardiamo in viso
pallidi, col tremor che dà la gioia
quando trabocca; e il tuo labbro ha un sorriso
di gaiezza così trepida e buona,
che a l’aperte tue braccia io vengo, amico,
con l’anima che tutta s’abbandona.
Ella verrà. — La casa è trasformata,
pel giunger de la piccola regina,
come da un tocco magico di fata.
Ella si guarderà con meraviglia
dintorno, spalancando i suoi grand’occhi
già pensierosi sotto lunghe ciglia;
e i suoi piccoli piedi, come rose
freschi, e le mani piene di carezze,
e i trilli, e i giochi, e le leggiadre cose
di quell’infanzia saran nostra vita:
per essa tu ritornerai bambino,
io sarò come pianta rifiorita.
Troverò nuovi ritmi e nuovi canti
che a onde a onde sgorgheran dal cuore,
i suoi sonni a cullare e i lunghi pianti;
e tu starai, devoto, ad ascoltare
quel che ogni essenza di bellezza aduna:
d’un bimbo il blando e placido sognare,
e una mamma che canta su la cuna.